Ciao!
Come stai? Io sono Daria e questa è Kundalini Beat, una newsletter che scrivo dal Sud-Est Asiatico, dove viaggio, tra gli altri motivi, per studiare yoga e meditazione secondo diverse scuole e tradizioni, con l’idea di restituire almeno parte di quello che sto vivendo a chi è rimasto in Italia.
Oggi è l’ultimo giorno in cui io e Fabio, il mio compagno, siamo a Koh Phangan, un’isola molto particolare della Thailandia dove si sono “rintanati” expat da tutto il mondo, perlopiù nomadi digitali, creando una comunità molto affiatata di persone attorno al concetto di healing journey, ossia un insieme pratiche di scoperta e consapevolezza di sé attraverso una forte attenzione al corpo, alla mente e allo spirito inteso come senso di connessione con se stessi, con gli altri e con la natura. Il rischio di una deriva new age eccessiva è costante, così come quello di una gentrificazione a scapito delle comunità locali, ma vivere qui è stato anche un esperimento sociale interessantissimo. Sembra di vivere a Zion (per i fan di Matrix).
Come promesso, in questo numero della newsletter vorrei approfondire lo yoga kundalini, una pratica che mi accompagna dal 2021 e che qui sull’isola ho potuto studiare per diventare insegnante grazie a un maestro Raj Palsingh.
Ammetto di averci messo un po’ a riordinare le idee in un discorso coerente, ma invito chiunque non condivida la mia sintesi o voglia integrarla a commentare su Substack o a rispondermi via email. Iniziamo!
Che cos’è il Kundalini Yoga
Lo Yoga Kundalini è una forma avanzata di Hatha Yoga che integra diverse tecniche per promuovere il benessere fisico e spirituale: la respirazione (Pranayama), i gesti (Mudra), le posizioni (Asana), i movimenti (Vyayama), il suono (Mantra) e i blocchi o sigilli (Bandha).
Queste tecniche sono combinate in sequenze denominate Kriya, i cui effetti si possono sperimentare a diversi livelli.
A livello fisico, agiscono sul funzionamento dei sistemi del corpo, in particolare il sistema ghiandolare, il sistema nervoso, il sistema respiratorio e il sistema sanguigno. Supportano anche la funzione dei sistemi di disintossicazione naturale del corpo come il fegato e i reni.
A livello sottile, sono tecniche che purificano, liberano e direzionano il flusso energetico, secondo il sapere di antichissime tradizioni il cui fascino va aldilà dei benefici misurabili oggettivamente. Lo scopo è risvegliare l’energia Kundalini.
Lo yoga kundalini è una pratica che alza i livelli di energia e libera risorse che aiutano le persone a sviluppare le proprie capacità intuitive.
Che cosa significa “Kundalini”
Kundalini è un termine della lingua sanscrita, una delle più antiche lingue della famiglia indoeuropea, che nelle tradizioni tantriche antiche indica l'energia divina nel corpo umano, quindi una grande forza vitale.
Kundal in sanscrito significa “avvolto” e lini in hindi moderno significa “morbido”. Sono due caratteristiche che possiamo ritrovare nella rappresentazione simbolica della kundalini, un grande serpente avvolto sulle sue spire che giace addormentato alla base della colonna vertebrale, nel Chakra Muladhara (Radice).
Questa energia presente in ciascuno di noi, ma sopita, può essere risvegliata, e gran parte dello yoga antico aveva perlopiù questo scopo.
Diversi testi, come lo "Shiva Samahita", il "Gherada Samahita", lo "Yoga Kundalini Upanishad", il "Siddhasiddhanta-Padhati" e il "GoraksaSataka" esplorano in dettaglio la Kundalini e le pratiche per il suo risveglio e controllo, avvertendo che si tratta di pratiche potenti, che devono essere eseguite insieme alla costante acquisizione di conoscenza e saggezza (Prajna) e utilizzando mezzi idonei (Upaya), sotto la guida di un maestro (Guru).
In India, tutt’oggi, ci sono molte scuole di Yoga Kundalini, ciascuna con tradizioni e pratiche diverse. Mentre i movimenti della Kundalini, come viene risvegliata e come funziona, possono essere descritti molto diversamente da scuola a scuola, con affermazioni come "la Kundalini fluisce nelle fibre nervose" o "la Kundalini è il liquido cerebrospinale che passa nel midollo spinale che porta con sé stati di coscienza alterati" o "la Kundalini è un movimento del Prana che non ha un corrispettivo anatomico", tutte le scuole generalmente concordano sul fatto che il risveglio della Kundalini è un evento spirituale-psico-fisiologico unico che si concentra intorno al midollo spinale.
Nota Nerd: La tradizione - “il lignaggio” - che seguo io nasce dalla linea di Hatha Yoga di Gorakhnath e dalle pratiche dei Nath Yogi, tramite Raj Palsingh, mio maestro Sikh. Il sistema di Gorakhnath, descritto nel "Goraksa-sataka", si concentra su sei rami dello yoga, escludendo i due rami di Yama e Niyama presenti nel sistema a otto arti di Patanjali.
In generale, Kundalini può essere definita come una potenzialità essenziale del nostro essere che, una volta risvegliata, ci apre a una dimensione energetica sia cosmica che personale e produce trasformazioni profonde che portano infine alla realizzazione spirituale. Insomma, è una riserva “segreta” di una forma potentissima di energia.
Il concetto di energia
Secondo la tradizione, il risveglio della Kundalini è un evento trasformativo che eleva questa energia dalla base della spina dorsale passando per i principali centri energetici (chakra) fino a Sahassara (Corona). Questo processo è associato a profonde trasformazioni spirituali, psicologiche e fisiche, e conduce a uno stato di Ananda (Beatitudine).
Per comprendere la portata e le caratteristiche di questa trasformazione, è bene entrare più nel dettaglio delle caratteristiche di questa energia.
Nelle tradizioni asiatiche, come quelle vediche, buddiste e taoiste, l'energia è spesso vista come un principio vitale che permea tutte le forme di vita e l'universo stesso. Concetti come Prana (nella tradizione indiana), Chi o Qi (nella tradizione cinese), e Ki (nella tradizione giapponese) hanno in comune l’idea che mantenere questa forza vitale che circola nel corpo umano e nell'universo in equilibrio sia essenziale per la salute e il benessere complessivo degli individui - alcune ricerche contemporanee in ambito medico occidentale stanno iniziando a esplorare concetti che ricordano quelli dell'energia vitale, come quelle sul biofield, un termine utilizzato in alcune ricerche scientifiche per descrivere campi energetici che si ritiene influenzino la salute umana.
Nello yoga, Prana e Kundalini rappresentano due aspetti differenti dell'energia vitale, anche se strettamente interconnessi.
Il prana mantiene in vita ogni essere vivente e l'universo stesso, quindi è onnipresente e viene assimilato attraverso il respiro, il cibo, l'acqua e la luce solare.
Kundalini è un'energia che generalmente rimane inutilizzata fino a quando non viene attivata attraverso tecniche o esperienze specifiche, e il cui risveglio è associato a una trasformazione spirituale e psicologica profonda, spesso descritta come un percorso verso la realizzazione del vero Sé.
L’energia femminile
Un’altra differenza fondamentale è che il significato e l’esperienza di Kundalini sono associati con il femminile, ossia un’energia che realizza l'essenza creativa e nutriente dell'universo, responsabile non solo della creazione ma anche del sostentamento e della trasformazione.
Più le tradizioni e le terminologie si mescolano più la faccenda si fa complicata, ma non rinunciamo a un tentativo di comprensione tramite qualche semplificazione.
Secondo la tradizione Shakta dell'induismo o Shaktismo, che ha comunque influenzato la filosofia dello yoga in molte sue declinazioni, l’universo sorge da un vuoto cosmico che è energia pura senza forma o coscienza assoluta.
Da questa energia prende forma il mondo attraverso una matrice di due principi universali.
Uno riguarda le tre “azioni” o “fasi” che caratterizzano il ciclo della natura: creazione, conservazione, distruzione.
L’altro riguarda la diade maschile-femminile, che caratterizza ogni fase di questo ciclo energetico.
Le tre fasi del ciclo dell’universo non sono personificate solo da tre immagini divine maschili, come spesso si riporta: Brahma (creazione), Visnu (conservazione) e Shiva (distruzione). Sono personificate da tre coppie di divinità, perché ciascuna fase ha un aspetto maschile e uno femminile: Brahma e Saraswati (creazione), Vishnu e Lakshmi (conservazione), Shiva e Shakti (distruzione). Ciascuno dei tre stadi è interdipendente dall’altro, ossia non è che la “distruzione” sia un principio antagonista della “creazione”: nel ciclo dell’universo c’è una legge che stabilisce un tempo per ciascuna azione, e le tre divinità concorrono nel far rispettare questa legge ciclica.
Nella tradizione del Bhakti Yoga si ripercorrono sia la simbologia di queste figure con le loro entusiasmanti avventure, così come tramandate a partire dalla letteratura Smriti - da cui emerge un’ulteriore complicazione, perché mentre Shiva è sia il principio divino maschile che la sua raffigurazione in una divinità con caratteristiche “antropomorfe”, Shakti è il principio divino femminile che si manifesta in diverse personificazioni: Parvati, Durga, Kali, Mahavidyas… Ma non seguiamo ora questo coniglio bianco :)
All’interno della dualità maschile-femminile, l’energia maschile è coscienza pura, l’energia femminile è potenza creatrice. Un modo semplice per visualizzare questi due concetti è la metafora del teatro: dal vuoto cosmico l’energia prende forma dando vita allo spettacolo del mondo. L’energia maschile è il palcoscenico, l’orizzonte che delimita e rende possibile lo spettacolo, e l’energia femminile è la figura danzante, il soggetto al centro della scena che genera lo spettacolo.
Il risveglio di Kundalini è il risveglio di questa energia femminile, che è propria sia della donna che dell’uomo, e che rappresenta la potenza creativa, sia quello che genera, sia quello che sostiene e che nutre, sia quello che può anche distruggere, e che va direzionata in modo da rendere anche i suoi aspetti più “pericolosi” rivolti a uno scopo benefico.
Tipicamente, il risveglio di Kundalini è considerato un momento di liberazione dai limiti alla nostra capacità espressiva, che possono esserci imposti da fuori - famiglia, lavoro, società etc - o che abbiamo imparato a introiettare e a imporci da soli, e una presa di coscienza di chi si è veramente, del proprio Sé autentico, di qual è la propria strada, della differenza tra l’energia che ci nutre e quella che ci avvelena, una differenza che il nostro intuito naturale conosce benissimo ma di cui ci insegnano, ingiustamente, a dubitare e a diffidare.
Vivere seguendo la propria capacità intuitiva è uno degli obiettivi principali di un praticante di Kundalini.
Se ti interessa approfondire, scrivimi!
Controversie
Non è semplicissimo parlare di Kundalini Yoga senza nominare Yogi Bhajan, ma mi prendo questa responsabilità: non perché voglia evadere il tema, ma perché è così delicato e importante che merita un approfondimento a parte. Per chi non lo conosce, mi limito ora a riportare che Yogi Bhajan, nato Harbhajan Singh Khalsa Yogiji in India nel 1929, è stato un influente maestro di Kundalini Yoga che ha portato questa pratica nel mondo occidentale negli anni '60. Fondò l'organizzazione 3HO (Healthy, Happy, Holy Organization) per promuovere il suo insegnamento, diffondendo tecniche di meditazione e di yoga precedentemente tenute segrete o tramandate all’interno di circuiti chiusi. La sua figura è stata oggetto di numerose controversie, sia rispetto al suo rapporto con l’India e con la tradizione dei sikh, sia riguardanti accuse di abuso di potere, sfruttamento sessuale e comportamenti manipolativi. Queste accuse hanno portato a una riconsiderazione critica del suo lascito e della cultura all'interno delle sue organizzazioni, con molte persone che hanno condiviso esperienze negative e testimonianze che mettono in discussione l'integrità del suo insegnamento. È ahimé un pattern comune che ritroviamo nelle comunità che si sono formate attorno a Bikram, Pattabhi Jois, lo stesso Osho etc.
…Quindi dove andiamo adesso?
In Giappone! Classificato al quarto posto nel sondaggio del numero precedente, a pari merito con le Filippine, dopo Vietnam (più votato) e Australia (secondo posto).
Speriamo di non subire troppo cultural shock.
A presto!
Daria
MA COME HAI STUDIATO CON RAJ 🤣💜
Io ero sua studentessa a Bangkok una milionata di anni fa quando aveva appena iniziato a studiare, e insegnava al Bangkok community yoga!!!
Madonnina, codesto mondo è un fazzolettino!
Mi riprendo dallo shock e continuo a leggere ma dovevo condividere il mio grande momento di cosacazzo 🌸
Grande Daria!!! Che bello vederti approfondire così tanto ( e bene) gli aspetti più nascosti dello yoga.