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Avatar di Daria Bernardoni

Visto come sta andando il sondaggio, ci tengo a precisare che gli scacchi sono considerati uno sport dalla maggior parte delle organizzazioni internazionali, tra cui il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che ha riconosciuto la Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE) come una federazione sportiva internazionale nel 1999 :D

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Avatar di Francesca Cavallo

Io avevo la stessa tua percezione sulle arti marziali... finché non mi sono fidanzata con una campionessa di kickboxing. :-D Francamente, se qualcuno mi avesse detto che un giorno nella mia vita mi sarei trovata a fare il tifo mentre vedevo due che si prendevano a botte... avrei detto 'se vabbè'. E invece. Accompagnandola nelle gare, mi sono resa conto di due cose sorprendenti: 1) tutti i modi in cui le arti marziali ti ricordano che la nostra esistenza non prescinde dal nostro corpo, e che il nostro corpo può essere attaccato. Coltivare la prontezza nella risposta a un attacco vuol dire abitare gli spazi fisici che attraversiamo con un livello di presenza nettamente superiore alla media; 2) identificare una cornice entro cui la violenza può essere espressa, provare a limitare i danni, senza illudersi di poter rimuovere completamente i rischi, è fondamentale. Ma lo è in un modo diverso rispetto allo sfogatoio degli ultras, perché nelle arti marziali sfogare la violenza è un affare che riguarda i singoli che scelgono di mettersi in quella situazione. La responsabilità del singolo è sempre molto ben a fuoco, e i rischi ai quali sceglie di esporsi chi partecipa a un combattimento gli sono chiari. Tutto questo scompare nella cultura degli hooligans o degli ultras, e la barbarie di quella violenza di gruppo è - secondo me - infinitamente più svilente che praticare uno sport in cui ti può capitare di tornare a casa con un occhio nero.

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