A proposito di rincontrare vecchie amicizie, io provo spesso un disagio profondo. Non sono più quella: ho pezzi di vita in mezzo che mi hanno fatto avvicinare di più a chi sono veramente mentre la sensazione è che molti di loro siano ancora lì bloccati nel passato e nel paesello. Quella memoria sociale la sperimento quando vado nel paese natio e riprendo i gesti, i toni alti, l'inflessione. Ma per esempio, ieri sera ho passato qualche ora qui a Parigi dove vivo ora con una amica d'infanzia venuta in visita e tutto era fuori fuoco, c'erano delle stonature, non riuscivo a tenere il ritmo del presente quando a legarci era solo un pezzo di passato. C'è molto che non condividiamo più ma c'è l'affetto. Basterà? O ce lo faremo bastare? Tu l'hai provato?
Come ti capisco, io so che ci sono persone che per amore, per affetto, riescono a stare in quelle relazioni congelate nonostante i costi altissimi. Un po’ li ammiro, ma non li capisco. Io non ci riesco. Almeno, finora non ci sono mai riuscita. Anche quando ha voluto dire farsi terra bruciata attorno apparentemente senza nessun detonatore. Forse perché a me le relazioni pesano troppo, pure quelle vive, figuriamoci quelle morte. Si può essere più leggeri? Lo si può diventare? Io in genere taglio.
Riguardo a Koh Tao: non so se ci sia un livello di criminalità più alto che altrove, o se noi lo percepiamo come tale perché ci sono stati vari casi che hanno coinvolto stranieri, quindi gente in cui noi ci possiamo immedesimare.
Se c'è una cosa che ho imparato, nel corso degli anni, è che in Thailandia come ovunque c'è un sottopelo molto oscuro, che negli anni ha implicato sparizioni, intimidazioni, traffico di droga, tratta di esseri umani, e chi più ne ha più ne metta.
È solo che finché coinvolge persone thai o asiatiche, le informazioni restano nelle pagine di cronaca locale senza uscirne – hai sentito delle scam cities sul confine birmano, per dirne una?
Comunque sì: per Netflix indubbiamente Koh Tao va benissimo. L'equivalente del maggiordomo di Agatha Christie è sempre Il Lavorante Birmano (o Khmer) 😅
Eh, lo so. Giaoh, sono l'amica pesante, un sacco di volte 🙈😅 è che io sono sempre dell'idea che se vuoi bene a un posto è bene conoscere pure il lato dark (un po' come con le persone)
Oh, sì. Non solo rivedendo certe persone, ma stando in certi luoghi, tipo Milano. Io faccio molta fatica a lavorare a Milano, perché è dove sono cresciuta, e perché sono andata via subito dopo gli studi – non ho mai fatto la persona adulta in Italia. È strano, quando ci tento, perché dal 2008 è luogo di vacanza, principalmente, o comunque al massimo di visite, ecco. Forse mi sentirei diversamente se non alloggiassi ogni volta nella casa dove sono cresciuta.
Non amo usare il termine regredire, lo sento più come un rientro in un pattern, e non accade con tutti3. Ci sono anche quelle persone – importantissime – che sono nella mia vita da trent'anni, che fanno vite molto diverse dalla mia, e con cui invece l'amicizia evolve e non si blocca.
Secondo me ha molto a che fare con l'apertura emotiva e la curiosità, più che con la comunanza di esperienza. Sono qualità che non tutt3 hanno. E quindi... Se capita che vado in città, cerco di passare il tempo con queste persone. Per fortuna sono tante.
Grazie per aver spiegato la dinamica relazionale con le vecchie amicizie. A me capita sempre ogni volta che incontro un’amica o amico di infanzia e gioventù. Ora mi sento più sollevata: non ti nascondo che in cuor mio mi chiedevo come fosse possibile, mi sentivo anche un po’ a disagio con me stessa…
In bocca al lupo per il tuo rientro! Io dopo l’ultimo rientro ho finalmente accettato che non sono più la stessa persona, e forse non lo sono nemmeno loro, ma il loro cambiamento spesso è più lento, a meno che nel frattempo non abbiano dato uno scossone alla loro vita. E ho anche accettato che con alcune persone mi trovo, con altre meno, che non devo frequentare tutti. Amen 😂
Tocchi un tasto a me caro in questa bella uscita. Un po' perché amo Koh Tao, un po' perché frequento la Thailandia da oltre 10 anni e su questo argomento ho chiesto molto, sia a expats, sia ad amici tailandesi. Mi sento solo di dire che la narrazione sull'isola è nel tempo diventata sempre più spinta da parte degli occidentali. A parte il primo sconcertante duplice omicidio, tutti gli altri episodi sono e saranno sempre controversi e lo "storytelling" si ammanta sempre di troppo mistero. Se prendessimo ad esempio l'isola più famosa della Thailandia, Phuket, e ci accanissimo nel raccontare storie, ne verrebbero fuori decine e decine ogni anno (sì, così tante 😱), numeri a cui confronto Koh Tao risulterebbe l'isola tranquilla e dormiente. Dimensioni diverse sicuramente, ma anche numeri "spaventosi" che a Phuket sembrano non interessare a nessun occidentale.
Hai ragione, le proporzioni potrebbero anche tornare, ma credo che per la nostra fantasia il contrasto tra la cronaca nera e l’immagine di minuscola isola incontaminata di Koh Tao sia irresistibile, da Phuket te lo aspetti di più, tra quartieri a luci rosse e turismo di massa, un crossover con CSI MIAMI è il minimo 😅
A proposito di rincontrare vecchie amicizie, io provo spesso un disagio profondo. Non sono più quella: ho pezzi di vita in mezzo che mi hanno fatto avvicinare di più a chi sono veramente mentre la sensazione è che molti di loro siano ancora lì bloccati nel passato e nel paesello. Quella memoria sociale la sperimento quando vado nel paese natio e riprendo i gesti, i toni alti, l'inflessione. Ma per esempio, ieri sera ho passato qualche ora qui a Parigi dove vivo ora con una amica d'infanzia venuta in visita e tutto era fuori fuoco, c'erano delle stonature, non riuscivo a tenere il ritmo del presente quando a legarci era solo un pezzo di passato. C'è molto che non condividiamo più ma c'è l'affetto. Basterà? O ce lo faremo bastare? Tu l'hai provato?
Come ti capisco, io so che ci sono persone che per amore, per affetto, riescono a stare in quelle relazioni congelate nonostante i costi altissimi. Un po’ li ammiro, ma non li capisco. Io non ci riesco. Almeno, finora non ci sono mai riuscita. Anche quando ha voluto dire farsi terra bruciata attorno apparentemente senza nessun detonatore. Forse perché a me le relazioni pesano troppo, pure quelle vive, figuriamoci quelle morte. Si può essere più leggeri? Lo si può diventare? Io in genere taglio.
Riguardo a Koh Tao: non so se ci sia un livello di criminalità più alto che altrove, o se noi lo percepiamo come tale perché ci sono stati vari casi che hanno coinvolto stranieri, quindi gente in cui noi ci possiamo immedesimare.
Se c'è una cosa che ho imparato, nel corso degli anni, è che in Thailandia come ovunque c'è un sottopelo molto oscuro, che negli anni ha implicato sparizioni, intimidazioni, traffico di droga, tratta di esseri umani, e chi più ne ha più ne metta.
È solo che finché coinvolge persone thai o asiatiche, le informazioni restano nelle pagine di cronaca locale senza uscirne – hai sentito delle scam cities sul confine birmano, per dirne una?
Ti lascio un link di Al Jazeera: https://www.aljazeera.com/news/longform/2024/7/29/under-siege-in-myanmars-cyber-scam-capital
Comunque sì: per Netflix indubbiamente Koh Tao va benissimo. L'equivalente del maggiordomo di Agatha Christie è sempre Il Lavorante Birmano (o Khmer) 😅
Grazie Paola molto interessante anche se faticoso da digerire
Eh, lo so. Giaoh, sono l'amica pesante, un sacco di volte 🙈😅 è che io sono sempre dell'idea che se vuoi bene a un posto è bene conoscere pure il lato dark (un po' come con le persone)
Assolutamente d’accordo e sulla Thailandia tu sei preziosa perché ci sono davvero ritratti molto edulcorati in giro
(oddio in realtà grazie che apprezzi comunque, non è ovvio)
Certo perché loro #sorridonosempreeeehhh 💀🤣
Oh, sì. Non solo rivedendo certe persone, ma stando in certi luoghi, tipo Milano. Io faccio molta fatica a lavorare a Milano, perché è dove sono cresciuta, e perché sono andata via subito dopo gli studi – non ho mai fatto la persona adulta in Italia. È strano, quando ci tento, perché dal 2008 è luogo di vacanza, principalmente, o comunque al massimo di visite, ecco. Forse mi sentirei diversamente se non alloggiassi ogni volta nella casa dove sono cresciuta.
Non amo usare il termine regredire, lo sento più come un rientro in un pattern, e non accade con tutti3. Ci sono anche quelle persone – importantissime – che sono nella mia vita da trent'anni, che fanno vite molto diverse dalla mia, e con cui invece l'amicizia evolve e non si blocca.
Secondo me ha molto a che fare con l'apertura emotiva e la curiosità, più che con la comunanza di esperienza. Sono qualità che non tutt3 hanno. E quindi... Se capita che vado in città, cerco di passare il tempo con queste persone. Per fortuna sono tante.
Grazie per aver spiegato la dinamica relazionale con le vecchie amicizie. A me capita sempre ogni volta che incontro un’amica o amico di infanzia e gioventù. Ora mi sento più sollevata: non ti nascondo che in cuor mio mi chiedevo come fosse possibile, mi sentivo anche un po’ a disagio con me stessa…
Siamo un clan!
Ecco spiegato perché a Koh Tao non riuscivo a “stare” 🌺
In bocca al lupo per il tuo rientro! Io dopo l’ultimo rientro ho finalmente accettato che non sono più la stessa persona, e forse non lo sono nemmeno loro, ma il loro cambiamento spesso è più lento, a meno che nel frattempo non abbiano dato uno scossone alla loro vita. E ho anche accettato che con alcune persone mi trovo, con altre meno, che non devo frequentare tutti. Amen 😂
Amen!
Tocchi un tasto a me caro in questa bella uscita. Un po' perché amo Koh Tao, un po' perché frequento la Thailandia da oltre 10 anni e su questo argomento ho chiesto molto, sia a expats, sia ad amici tailandesi. Mi sento solo di dire che la narrazione sull'isola è nel tempo diventata sempre più spinta da parte degli occidentali. A parte il primo sconcertante duplice omicidio, tutti gli altri episodi sono e saranno sempre controversi e lo "storytelling" si ammanta sempre di troppo mistero. Se prendessimo ad esempio l'isola più famosa della Thailandia, Phuket, e ci accanissimo nel raccontare storie, ne verrebbero fuori decine e decine ogni anno (sì, così tante 😱), numeri a cui confronto Koh Tao risulterebbe l'isola tranquilla e dormiente. Dimensioni diverse sicuramente, ma anche numeri "spaventosi" che a Phuket sembrano non interessare a nessun occidentale.
Hai ragione, le proporzioni potrebbero anche tornare, ma credo che per la nostra fantasia il contrasto tra la cronaca nera e l’immagine di minuscola isola incontaminata di Koh Tao sia irresistibile, da Phuket te lo aspetti di più, tra quartieri a luci rosse e turismo di massa, un crossover con CSI MIAMI è il minimo 😅